Il mercato della droga attualmente è considerato l’80% del PIL economico dell’Afghanistan.
Un mercato gestito dai signori della guerra e dai talebani ed è un volano importante per il mercato delle armi e per il proseguio dui un conflitto eterno che dura dal 1979, anno dell’invasione sovietica.
A Kabul sotto il ponte di Pule Sukhta, un girone infernale si aggira giorno e notte per cercare un paradiso che non trovano in terra. Nascosti sotto drappi che impediscono ai vapori dell’eroina di disperdersi o accasciati per terra con le siringhe nelle vene, centinaia di disperati evadono per qualche ora da un futuro che non li riguarda più, mutilati da una guerra che non lascia speranze di sopravvivenza.
